Per i non genovesi in italiano il titolo vuol dire "che si inizi" e fu la famosa frase di G.B.Perasso detto Balilla quando iniziò a prendere a pietrate (intifada ante litteram?) gli austriaci.
Raccolgo l'invito di rik (e noto tra l'altro che i primi due a rispondere, o in commento o sulla mia email, sono stati l'altissima gerarchia della SQuadra.....qualcosa vorra pur dire?).
Quindi: apriamo un dibattito ("no, il dibattito no!").
I temi sono tanti e tosti; rik mi propone PD, nucleare, derby: magari la prossima volta.
Oggi vorrei toccare il tema "second life". Solo da poco mi sono fatto spiegare cosa è: in pratica, uno si compra una "vita parallela", puramente virtuale, solo sul web. Mi sembra un ottimo escamotage per sfuggire alle frustrazioni della vita reale. Però forse ci sono sistemi tradizionali più comodi, economici e affascinanti. Ad esempio, io mi sono comprato da poco TUTTI i romanzi e racconti di Maigret e ogni sera, prima di addormentarmi, mi calo nella Parigi di qualche decennio fa, girovagando tra Boulevard Richard-Lenoir, il Quai des Orfèvres e Montmartre, mangiando blanquette de veau e bevendo un demi ad un bistrot.
E questo mi fa pensare alla Francia e a come, pur a pochi chilometri di distanza dalla nostra italietta, ci sia un livello di organizzazione della cosa pubblica (dai cartelli stradali, ai treni, all'accoglienza turistica, etc etc etc) talmente più elevato che - di per sè - innalza la qualità della vita dei cittadini. Per carità, pure loro hanno i loro problemi, ma almeno hai l'impressione che funzioni lo Stato (e i Comuni e gli Arrondissements etc etc).
E quindi (rik, l'ho presa un po' alla lontana ma ci arrivo): perchè in Italia per avere una decente gestione della cosa pubblica dobbiamo iscriverci a "second life"? Perchè solo nelle illusioni nessuno posteggia in seconda fila o si impiegano 3 ore per fare 600 km. in treno (come da Parigi a Bordeaux) o la posta consegna le lettere il giorno seguente (da dove il detto "comme une lettre à la poste" per dire che qualcosa è in mani sicurissime)?
Non credo sia solo una questione di senso civico individuale/personale: è una questione di senso civico comune/nazionale. Saprà il PD modificare questo senso civico? A suo tempo Eugenio Scalfari coniò per il PSI craxiano la definizione "mutazione genetica" (in peggio, ovviamente); saprà il PD mutare geneticamente in meglio l'Italia o saremo costretti a sognare tutta la vita?
E' questa a mio modo di vedere la vera questione.
Attendo commenti (sia sulla sostanza, sia sulla forma).
venerdì 21 settembre 2007
Inauguro il mio blog
Visto che oramai ce l'hanno (quasi) tutti, cani, porci (e soprattutto Grilli...), anche io apro il mio blog.
Intanto spero di non fare troppi pasticci tecnologici, anche se mi pare che il sistema informatico sia a prova di scemo.
Dalla grafica scelta potete dedurre che sono un po' palloso. Spero nondimeno di arricchire il dibattito (politico, sportivo, letterario e su qualunque altra cosa mi venga in mente, visto che a suo tempo fui definito un "tuttologo") e di raccogliere commenti.
A presto con il mio primo post.
Intanto spero di non fare troppi pasticci tecnologici, anche se mi pare che il sistema informatico sia a prova di scemo.
Dalla grafica scelta potete dedurre che sono un po' palloso. Spero nondimeno di arricchire il dibattito (politico, sportivo, letterario e su qualunque altra cosa mi venga in mente, visto che a suo tempo fui definito un "tuttologo") e di raccogliere commenti.
A presto con il mio primo post.
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